La frase che sento pronunciare più spesso dagli startupper è sempre questa.
Per essere chiari da subito. Non ce l’ho con gli startupper, né penso che la frase sia di per sé motivo per un j’accuse. Ma vorrei fornire uno spunto di riflessione a partire da questa.
Negli ultimi 6 anni più o meno in Italia il fenomeno delle startup è cresciuto in maniera veloce, a valanga ed in alcuni casi disordinato. E questo è un bene per la nostra piccola nazioncina piena di talenti. Non voglio fare il disfattista. Lungi da me. Nella vita bisogna essere positivi per il poco tempo che ci è concesso di vivere.
Ma vorrei fare delle precisazioni, non ho la presunzione di avere la verità in tasca ma per quel poco che vedo tutti i giorni nella mia piccola realtà isolana, mi preme fare delle precisazioni. Dato che il “fenomeno startup” attrae diverse professionalità non necessariamente tecniche, si crede spesso e con troppa facilità che lavorando per una startup, o avendo una buona idea, il passo per arrivare al primo milione di $ o € (tanto peggio) sia facile ed in qualche modo “dovuto”.
Dovuto perché si ha una buona idea ed in quella si crede ciecamente. Dovuto perché si pensa, non senza un poco di presunzione, di essere più intelligenti, furbi e simpatici delle altre startup. E questo è anche giusto. Credere in quello che si fa, anche a volte incoscientemente, è un bene. Nella vita ci vuole un pizzico d’incoscienza. Ma in tempi odierni, stante il fatto che tutti hanno in testa delle idee e che per la legge dei grandi numeri qualcuna è sicuramente una buona idea, questo non basta.Tutti hanno accesso ad un computer e ad una linea internet (non tutti ma moltissimi, troppi).
Non basta perché siamo qualche miliardo e forse qualcuno la nostra idea l’ha avuta qualche tempo fa, non basta perché non possiamo contare solo sulle nostre forze, abbiamo sempre bisogno della professionalità e dei consigli degli altri e non basta perché la determinazione è merce rara e non semplice da coltivare.
Per cui, non per fare lo stronzo, ma quando lavorate per/avete una startup pensate che 99% non ce la farete e che probabilmente il progetto possa andare a funghi. Questo è quello che ho imparato nella mia modesta esperienza di lavoratore per/wannabe startupper, eccone un semplice vademecum.
- Credete nella vostra idea tanto da sacrificare tutto ciò che di più caro avete
- Siate pronti al fallimento, anche quando le cose sembrano andare lisce
- Non abbiate la presunzione di fare i soldi, non li farete, né con la prima, ma forse con la centesima startup
- Siate sempre chiari e onesti con i vostri collaboratori, se le cose vanno male, diteglielo
- Il vostro primo milione non arriverà ora, né forse lo farà nei primi 5 anni
- Non fate proclami come se aveste già in tasca il successo
- Non vivete per il successo, vivete per creare un prodotto che vi soddisfa
- Create un prodotto, non un’azienda, il resto verrà da sé, magari successivamente
- Inutile diventare dei tuttologi in fatto di startup se non si conosce il mercato di riferimento in cui si opera
- Imparate i nomi delle persone e la storia delle persone che ammirate ma che non necessariamente abbiano avuto successo in termini di $$$, ma che abbiano creato un prodotto che stimate
- Volate basso, zero presunzione
- Volate basso, zero presunzione (non è un errore, è un rafforzativo)
- Lavorare tanto, ma lavorare bene in maniera meno disordinata possibile
- Non ci riuscirete stavolta, non importa quanto lavorate
- Se gli altri vi gasano, “ah che bella idea”, non pensate di avere scoperto la formula per il successo
- Siate sempre sorridenti con voi stessi e con gli altri anche se avete 2 ore di sonno
- Al primo giro di finanziamento, non pensate di essere nell’Olimpo, semplicemente vi è andata di culo
- Tenete sempre i piedi per terra
- Se siete il capo, fornite supporto e tutti gli strumenti ai vostri collaboratori per lavorare serenamente
- Non siate avidi con i primi guadagni, più reinvestite (specialmente in strumentazione ed in capitale umano) più potrete sperare di raccogliere in futuro
- Non abbiate la presunzione di essere gli unici che lavorano tanto, c’è sempre un bambino cinese che si fa il culo 10 volte più di voi (e non lo sbandiera)
- Smettete di dire che lavorate tanto, non gliene sbatte niente a nessuno
- Siate riservati, ma non criptici, siate gentili ma non accondiscendenti, dite le cose che vi sentite di dire
- Non accettate il vostro destino di lavoratore indefesso con rassegnazione, ma con pace interiore, come parte di un grande progetto che nobilita la vostra vita e delle persone che vi stanno accanto
- Abbiate come fine ultimo il miglioramento delle condizioni di vita del genere umano, non il vostro arricchimento personale
- La ricchezza non vi darà la felicità, solo la consapevolezza di aver migliorato la vita delle persone lo farà
- Pensate alle estreme conseguenze che ciò che state facendo possa portare all’umanità su larga scala (l’iPhone è figo, ma ha modificato in meglio o in peggio la socialità dell’essere umano?)
- Non siate avidi (ancora)
- Non perdete MAI il contatto con la natura (quella vera), sarà lei a darvi l’ispirazione nei momenti di sconforto
- Prendetevi dei momenti per pensare, leggere le parole dei grandi pensatori possono sempre arricchirvi come persone e anche come startupper
- Accettate i consigli di chi vi vuol bene, ma decidete con la vostra testa
- Rischiare è sempre educativo, per cui prendetevi sempre la briga di farlo
- Mantenete sempre la vostra personalità, non fatevi mai obnubilare dal fatto che fate solo quello da anni
- Rimanete sempre gli stessi di quando avete iniziato, anche se doveste fare qualche soldo
- Non dimenticate mai le vostre radici, da dove venite e chi siete: questo farà di voi delle persone migliori
- Quando avrete problemi di relazione con le persone (e Dio! se ne avrete), parlateci, risolvete le cose nella maniera più civile possibile
- Cercate di cedere terreno sulle divergenze, non cercate di ottenere tutto
- Mediate
- Mettete da parte il vostro orgoglio, non serve a nulla
- Solo nel caso in cui qualcuno vi stia facendo palesemente del male, allontanatelo da voi
- Abbiate rispetto delle professionalità altrui soprattutto se non sapete nulla del lavoro che fa il vostro collaboratore (I’m looking at you, programmers)
- Chiunque può insegnarvi qualcosa, soprattuto gli esterni, fatene tesoro
- Pianificate, rivedete e correggete e poi ricominciate da zero
- Create un modus operandi standard, testatelo, misurate la sua efficienza, individuate le falle e rivedete il metodo all’infinito
- Non abbiate MAI paura di cambiare tutto se avete tratto esperienza da un vostro errore
- Siate quasi maniacali con le vostre performance, misurate il vostro rendimento e cercate escamotages per migliorarlo, ma non fatela diventare una malattia
- Non ammalatevi di lavoro, la vita è molto di più
- Il cervello per funzionare bene ha bisogno di riposo, non fate i supereroi
- Spezzate la routine, serve a rendervi più creativi
- La cultura della creatività dovrebbe essere un diritto dell’essere umano
- Approcciare in maniera creativa il vostro lavoro ne migliorerà la produttività e lo renderà più piacevole
Questo è un estratto di ciò che penso e degli insegnamenti che uso nella vita quotidiana sia come professionista sia come essere umano e finora mi ha dato un sacco di problemi, ma anche grandi soddisfazioni. Il mio è un processo in divenire ed io stesso ho più volte disatteso più d’una di queste regole e me ne pento. È inevitabile, impossibile esser coerenti al 100% con se stessi, per capire le cose dovete sbagliarle, ma l’importante è riconoscere gli errori e rimediarvi.
Per cui al prossimo che mi dice con aria strafottente: “Quando farò il mio primo milione..”, dirò che il suo primo milione non lo farà mai se continua a ragionare in questi termini e, forse, gli chiederò di leggere questa lista e gli chiederò cosa ne pensa.
E voi? Quali sono le vostre esperienze e quali consigli vi sentite di dare agli startupper?Ditelo nei commenti qua sotto o twittatelo con l’hashtag #myfirstmillion.